È risaputo da moltissimi anni, ormai, che la musica sia in grado di fornire un effetto terapeutico a moltissime patologie, specialmente se inerenti l’aspetto psichico. Sin dai tempi degli antichi Greci durante gli anni di Aristotele e Platone, infatti, la musica era considerata una vera e propria medicina. Il Dio Apollo, ad esempio, ne era la principale divinità. Gli innumerevoli studi, ad ogni modo, nel corso degli anni hanno sempre dimostrato come la musica possa aiutare notevolmente in particolar modo contro tutti quei disturbi dell’umore come la depressione ed una notevole quantità di sindromi cliniche come l’autismo, la demenza, il deficit della lettura e quello dell’apprendimento, o persino le malattie neurodegenerative.
L’effetto più riscontrabile, è quello dell’accrescimento di uno stato di benessere interiore, ma in seguito troviamo anche il miglioramento del nostro umore e persino di alcune importantissimi funzioni del nostro corpo come il battito cardiaco, la respirazione, il flusso della pressione sanguigna, e, ovviamente, la musica, agisce attivamente sul livello e quantitativi di produzione di alcuni ormoni come quello dello stress e delle endorfine. Ancor più interessante, inoltre, è anche la crescita di produzione della serotonina, conosciuta bene anche come “l’ormone della felicità.”
A discrezione di cosa si ascolta, inoltre, si può giovare di benefici differenti; ascoltare la musica del grande compositore Mozart, ad esempio, è riscontrato che sia in grado di apportare dei benefici alla memoria e l’apprendimento in quanto in grado di stimolare la concentrazione e migliorare il nostro livello di produttività. In più, non solo la musica ci dà la possibilità di esprimere e dare sfogo alle nostre emozioni, ma è anche in grado di farci esprimere sentimenti e stati d’animo attraverso quello che è il linguaggio non verbale. A fare da ciliegina sulla torta, vi è anche la prova che la frequentazione delle lezioni di musica da parte dei bambini sviluppa maggiormente il quoziente intellettivo rispetto a tutte quelle che sono le altre attività extrascolastiche.
Non tutti i tipi di suoni, però, agiscono allo stesso modo; un suono più acuto, nello specifico, è in grado di generare una tensione maggiore in chi ascolta, cosa che riscontriamo benissimo quando guardiamo un film horror, ad esempio; mentre uno più lieve una tensione minore. Allo stesso modo, un suono dall’intensità più forte sarà in grado di dare un effetto energizzante mentre uno più lieve, rilassante. Anche il ritmo ed il tempo di esecuzione si rivelano essere determinanti: se il ritmo è regolare, infatti, il risultato che avremo sarà stabilizzante, mentre al contrario, uno destabilizzante. Con il tempo, invece, funziona attraverso la velocità: se questa è alta ha un effetto eccitante, se invece è bassa, contribuirà al crearsi di un’atmosfera serena.
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